Le aziende che si occupano di tagli boschivi sono attualmente costrette a richiedere l’autorizzazione paesaggistica anche solo per il taglio di un piccolo appezzamento. Per contrastare questo complicato meccanismo burocratico i Consiglieri regionali del Partito Democratico hanno presentato due proposte di legge. La prima è una proposta di legge regionale mentre la seconda è una proposta di legge al Parlamento che il Consiglio regionale, dopo l’approvazione, trasmetterà all’attenzione dell’assemblea legislativa nazionale.
“Con queste due iniziative compiamo ogni sforzo possibile per andare incontro alle aziende che si occupano di selvicoltura e che rappresentano un segmento importante dell’economia di tanti comuni montani – spiega il consigliere Cristiano Benucci, primo firmatario della proposta di legge al Parlamento e co-promotore dell’iniziativa – L’intervento legislativo nazionale è reso necessario dagli aggravi procedurali determinati a seguito della Sentenza del Consiglio di Stato che causano complicazioni, anche di natura economica, per i proprietari, per i gestori dei boschi, per le piccole aziende e per le imprese agricolo-forestali. Questi vedono dilatarsi notevolmente i tempi per quella che spesso è un’attività ordinaria e necessaria alla cura dei boschi e che risulta funzionale alla loro rinnovazione. Con la nostra proposta di legge vogliamo portare all’attenzione del Parlamento questo delicato tema chiedendo e proponendo concretamente un urgente intervento di semplificazione. Riteniamo necessaria una modifica della legge nazionale apportando i necessari correttivi per garantire aziende di poter continuare il loro lavoro.”
“Con la proposta di legge regionale cerchiamo di dare una risposta immediata al problema, nel rispetto e nei limiti delle competenze della Regione e in accordo con l’assessora Saccardi – spiega Vincenzo Ceccarelli, Capogruppo Pd in Consiglio regionale e primo firmatario della pdl – La nostra proposta interviene sulla legge forestale della Toscana chiarendo che per i tagli nei boschi collocati in zone vincolate per effetto di specifico provvedimento non è richiesta la preventiva autorizzazione paesaggistica, con la sola eccezione delle aree per le quali il provvedimento di vincolo interessi in modo esclusivo i boschi. Queste due proposte di legge sono in linea con la mozione che avevamo presentato nei mesi scorsi e che il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità. Da assessore regionale con delega al governo del territorio mi sono impegnato per l’attuazione del Piano Paesaggistico regionale, ritenendo il paesaggio una immensa risorsa su cui fondare uno sviluppo sostenibile del nostro territorio, ma credo che non sia logico né utile caricare di un così pesante fardello tante piccole imprese che già faticano a sopravvivere.”