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VINCENZO CECCARELLI

VINCENZO CECCARELLI

Sanità, Cisl, Ceccarelli (PD): “Noi forza responsabile che rifugge il populismo. Se la Cisl ha proposte risolutive saremo felici di ascoltarle”

Sanità, Cisl, Ceccarelli (PD): “Noi forza responsabile che rifugge il populismo. Se la Cisl ha proposte risolutive saremo felici di ascoltarle”

«Siamo disponibilissimi a incontrare il segretario della Cisl regionale, così come gli altri sindacati, per confrontarci sui tempi della sanità e della necessità inderogabile che ha indotto la Regione a ritoccare le aliquote irpef per il 20% dei toscani, con l’obiettivo di salvare il modello toscano della sanità, pubblica e universalistica».
Con queste parole il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli commenta le dichiarazioni fatte dal segretario della Cisl toscana e la campagna lanciata dal sindacato in relazione alla manovra regionale per salvare i conti della sanità.
«La sanità toscana – prosegue Ceccarelli – è un bene prezioso che dobbiamo difendere a tutti i costi. La Cisl, come gli altri sindacati, credo condivida questo convincimento e sa bene che da mesi il nostro Gruppo si è fatto promotore di iniziative e di una Pdl per chiedere al Governo e al parlamento che alla sanità sia riconosciute strutturalmente maggiori risorse per salvaguardare il modello pubblico della sanità. Noi abbiamo chiesto che queste risorse siano almeno pari al 7.5% del pil e che sia cancellato il tetto alle assunzioni. Magari sarebbe stata utile una mobilitazione del sindacato a sostegno di questa richiesta, con o senza cartoline, perchè purtroppo Le risposte arrivate dal governo sono state pressochè nulle. Poi si è aggiunto anche il no all’inserimento a bilancio delle risorse che la legge vigente sul cosiddetto “Pay-back sanitario” ci avrebbe garantito. A questo punto la Toscana si trova a dover coprire i maggiori costi conseguenti alle molte assunzioni a tempo indeterminato fatte nel periodo covid, all’aumento dell’inflazione e dei costi energetici conseguenti alla guerra in Ucraina e quelli che derivano da una sanità che da molti anni in questa terra va ben oltre i livelli di servizio essenziali garantendo ai cittadini molto di più , come la Cisl sa bene.
Per coprire queste spese – ricorda Ceccarelli – la Regione dovrà trovare quasi 200 milioni all’interno del proprio bilancio, sacrificando pesantemente altri settori importanti, come sta facendo da anni; ma questo non basterà e per questo motivo è stato necessario, dopo 10 anni, ritoccare le aliquote regionali dell’Irpef. Ma lo abbiamo fatto tutelando i redditi più bassi. Praticamente oltre l’80% dei toscani non pagherà niente in più o solo pochi euro. Agli altri abbiamo chiesto un sacrificio per un grande obiettivo, come si fa nelle famiglie solidali, dove chi più ha sostiene chi ha di meno. E vero, purtroppo, che il ritocco delle aliquote colpisce solo chi le tasse le paga e non chi le evade, ma la lotta all’evasione la deve fare lo Stato e non possono farla le regioni. Le Regioni non battono moneta e non possono indebitarsi come ha fatto questo governo per sostenere una manovra ingiusta e inefficace, costringendo la Toscana a ritoccare aliquote che erano rimaste invariate con tutti i precedenti governi degli ultimi 10 anni. Non pensi la Cisl che al Pd piace aumentare le tasse. Noi siamo consapevoli che questa scelta è impopolare, ma non amiamo il populismo e abbiamo sufficiente senso di responsabilità per sapere quello che deve essere fatto e per assumersi le responsabilità quando si tratta di tutelare la salute dei cittadini . Se poi – conclude Ceccarelli – la Cisl saprà offrirci suggerimenti tali da risolvere il problema, sarebbe un piacere riportare le aliquote al livello precedente o anche abbassarle».

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