Alcuni anni fa, quando ero presidente della Provincia di Arezzo, sollecitammo e sostenemmo un percorso di aggregazione delle cooperative sociali del territorio che singolarmente erano deboli di fronte alle logiche di mercato. Così nacque COOB, un consorzio di cooperative sociali di tipo B, quelle cooperative che hanno come finalità l’inserimento lavorativo di persone con disabilità. Oggi possiamo dire che fu una scelta giusta e lungimirante. Grazie alla professionalità delle persone che ci hanno lavorato e che ci lavorano, con cui mi complimento sinceramente, Coob è cresciuta ben oltre il territorio aretino e toscano.
Pochi giorni fa, Statista, partner del Sole 24 Ore, (del Financial Times in Europa, di Newsweek negli Usa) che studia e analizza le realtà imprenditoriali italiane ha collocato il consorzio Coob tra le migliori, registrando un tasso di crescita del 55,61% tra il 2016 e il 2019. Dall’analisi emerge come la crescita, in particolare nei momenti più critici, è resa possibile dalla capacità dell’organizzazione di evolversi, cambiare e innovare.
Si tratta di un bell’esempio di come partendo dal basso, facendo rete e creando percorsi innovativi, si mettano in moto percorsi positivi che creano lavoro, inclusione sociale e servizi.
Credo che la politica debba riappropriarsi del suo ruolo nel coprogettare e coprogrammare lo sviluppo del territorio e delle nostre comunità. Anche alla luce delle sfide che l’emergenza sanitaria ci mette di fronte questa capacità sarà determinante per rendere il futuro un posto migliore.